IL DIVO ITALIA

David: Somewhere a Place For Us

« Older   Newer »
  Share  
StregaPerAmore
view post Posted on 6/5/2010, 19:06




image

Quando avevo otto anni, i miei genitori hanno imballato tutte le nostre cose in alcuni furgoni da trasloco e ci siamo diretti al largo in stile carro da frontiera verso il Colorado. Mentre il furgone lasciava San Diego, dove sono nato, i miei genitori non sapevano se avrebbero mai più rivisto le cose che erano in loro possesso. Vedete, con tutte le circostanze quel momento era diventato così difficile per la famiglia che in realtà non sapevamo nemmeno se saremmo arrivati alla destinazione prevista. Avevamo solo una settantina di dollari sul conto a nostro nome. Ma Lady Fortuna era dalla nostra parte. Quando ci siamo fermati Las Vegas mentre eravamo in viaggio, il mio papà ha messo un quarto di dollaro in una slot machine e cinquanta dollari hanno cominciato a uscire fuori. Se questo non fosse accaduto, non avremmo avuto modo di arrivare a Denver, Colorado. Saremmo dovuti stare lì a Las Vegas e la mia vita e tutte le cose sarebbero andate molto diversamente.

I miei genitori erano molto tradizionali, eravamo il tipo di famiglia Beaver ( noi diremmo famiglia Mulino Bianco). Mio padre si è laureato presso l'Accademia Navale come ingegnere e ha avuto una carriera ventennale in Marina, poi è salito al rango di Lt.Commander, e mia mamma ha scelto di rimanere a casa e allevare me e le mie sorelle. Quando mio papà andò in pensione, i miei genitori investirono tutto il loro tempo e denaro nella creazione di una sedia progettata per aiutare i bambini con disabilità a fare il bagno . A causa di diverse circostanze sfortunate, sono finiti in gravi difficoltà finanziarie, avendo speso tutto ciò che avevamo in quest'invenzione.
Ma erano molto forti e dissero che avrebbero fatto qualsiasi cosa per sfamare la famiglia e mandare avanti la casa-e una volta arrivati in Colorado, mio padre marciò dritto verso una società di ingegneria per provare ad ottenere un lavoro.

Dopo un lungo colloquio, il capo gli disse che era molto dispiaciuto, ma non avevano una posizione adatta da offrirgli perchè non si adattava alle sue qualifiche ed il cuore di mio padre si spezzo.

"Tuttavia", ha aggiunto il capo, spuntando da dietro la scrivania in modo che mio padre vedesse che era su una sedia a rotelle, poiché avete preso così a cuore l' interesse per persone con disabilità, ho intenzione di creare una posizione per voi.
Se siete disposti a studiare duramente per arrivare fino agli studi sulla velocità della robotica. Ti assumerò. Ed è quello che mio padre fece. Ai miei occhi, si è dimostrato un eroe tirandoci fuori dai guai e fare in modo che non ci mancasse mai un tetto sopra la testa e che avessimo sempre qualcosa nel piatto.

Credo che quei primi anni sono stati molto traumatici per me, perché io non mi ricordo molto prima dell'età di otto anni, quando ci siamo trasferiti in Colorado.
Riesco a ricordare appena pezzi e frammenti, come ci siamo dovuti spostare ogni due anni a causa della Marina, e che al momento in cui mio padre è tornò alla vita civile, nel 1980, i tempi erano duri ed è stato molto difficile per lui raggiungere i metodi di lavoro della California. Mia sorella è stata una pattinatrice su ghiaccio, all'epoca era davvero una delle migliori,con la possibilità di accedere ai professionisti, quindi di fatto trasferirsi in Colorado non è stata una scelta casuale. I miei genitori colsero l'occasione non solo per trovare occupazione, ma anche perché il centro di formazione olimpica era solo a un paio d'ore di distanza da Colorado Springs.

image
Anche dopo che abbiamo cominciato a chiamare Denver casa, tuttavia, c'erano ancora circostanze che ci portavano a doverci spostare continuamente in giro per la città, all'incirca ogni due anni, così non sono mai realmente entrato a far parte di un gruppo di amici, come gli altri. Una volta che abbiamo smesso di trasferirci in giro, quando avevo circa dodici anni, scoprì subito che era davvero difficile riuscire ad entrare in un gruppo a questa età, perché la loro conoscenza era già consolidata e molto affiatata. E poi ero un bambino un po' solitario, un ragazzo indipendente, ed ero abituato a vivere nella mia immaginazione. Durante la mia infanzia mi ricordo di essere stato molto tranquillo, anche se le mie sorelle - una di sei anni più grande e una quattro anni più giovane- essere in disaccordo con me su questo. In particolare mi ricordo di essere stato molto agitato, molto curioso e attratto dall'oscuro. Qualunque cosa gli altri ragazzi facessero, io non volevo farla. Inevitabilmente questo ha significato che ho sempre infastidito molto quei gruppi di cui volevo far parte. Io ero quello che veniva “squardato” per primo, ero troppo grande per i miei pantaloni e ed ero fuori misura. Il bullismo era più psicologico che fisico,perché ero molto alto per la mia età, più grande rispetto alla maggior parte di loro, però ogni volta che li sentivo dietro di me, iniziavo a muovermi. Nel periodo in cui sono stato al liceo, ero abituato ad essere pensato come uno stravagante, uno smidollato, un nerd, perché mi piaceva cantare nel coro, stare nella classe di recitazione, e fare parte di musicals. Essere uno “sfigato” non mi ha mai fatto alcun male. Semmai mi ha fortificato,insegnato per il resto della mia vita!
image


Non guardo indietro a quei giorni con nessun tipo di rabbia o rimpianto. In realtà, io cerco di non guardare indietro a tutto ciò con rammarico. Fa tutto parte di ciò che mi ha portato dove sono adesso. Tutto ciò che ci accade contribuisce a farci diventare chi siamo , e possiamo imparare molto da entrambe le esperienze, sia positive che negative. Il mio approccio è di prendere ciò che di positivo da ogni esperienza, così posso andare avanti.

Ho sempre avuto un profondo legame affettivo con la mia famiglia e, guardando indietro, sono pienamente consapevole che la mia educazione è stata sicuramente un lavoro di squadra da parte dei miei genitori. Mi sento molto fortunato perchè loro sono sempre stati così di supporto con noi e hanno sempre fatto del loro meglio per accomodare qualsiasi nostro interesse. Spesso mi portavano al campeggio degli Scout, o portandomi alle prove della banda il sabato mattina, quando stavo imparando a suonare il trombone, o alzarsi alle quattro del mattino per portarmi agli allenamenti della squadra di nuoto, qualunque cosa fosse, ci sono sempre stati per me , ed è stato grazie al loro incoraggiamento se poi ho sviluppato una forza interiore che mi ha portato sulla mia strada e mi ha fatto andare avanti per questa che ho scelto.

image


Cantare non è stato il mio primo amore musicale. Ho deciso di provare la batteria quando avevo circa sei anni, ma mi sono rotto il braccio prima di Natale e ho ricevuto questo. Con la mia frustrazione di non essere in grado di suonare con una sola mano ;ho messo una bacchetta a destra attraverso il rullante. E anche se ho pianto e ha detto che mi dispiaceva, i miei genitori mi hanno insegnato la lezione che a volte per alcune cose non si può tornare indietro. Ho rotto la mia batteria e ho dovuto convivere con questo.

Mi sono “diretto” verso le lezioni di pianoforte, ma questo è stato prima del trasferimento in Colorado, quindi ebbero “vita breve”. Poi, una volta che ci siamo stabiliti a Denver, quando avevo otto anni, ho iniziato a suonare il trombone. Questo è stato lo strumento che mi si addiceva meglio, anche se era quasi più grande di quello che ero io. Ho deciso davvero di provare con questo strumento e presi lezioni private. Dopo alcune sedute, il mio insegnante mi consigliò di fare un'audizione per il primo livello poiché sapeva di un'orchestra giovanile. Anche se ero tecnicamente due anni troppo giovane, mi hanno fatto fare comunque un'audizione su richiesta del mio maestro. Ho fatto il provino e la mia propensione per la musica ha iniziato a crescere rapidamente. Nell'arco di un anno, suonavo già ero il primo musicista del terzo livello con gli studenti delle scuole superiori. A dieci anni, sono passato da trombone classico al jazz, che ho trovato ancora più impegnativo per il mantenere il primo posto in un gruppo a livello di college.

Ma anche se ho sempre amato la musica, il mio primo desiderio di carriera in a quei tempi era di diventare un astronauta. Mi ha sempre affascinato l'astronomia. Ho anche avuto un telescopio (no, non per spiare i vicini di casa!). Venticinque anni fa, c'erano sempre chiari cieli notturni in Colorado durante l'estate e si potevano vedere così tante stelle. Ora, non se ne vedono più molte dato che Denver non è più una cittadina ma una vera e propria metropoli. Credo gran parte della ragione per cui mi interessava diventare un astronauta era per fare cose che solo una manciata di persone ha mai fatto. Questa è sempre stata la mia idea: prendere, come ha scritto Robert Frost, la strada meno percorsa. Ho anche preso uno dei preferiti di mio papà e ispirati dal cuore: Meglio mirare alle stelle e mancarle, che mirare ad un gruppo di mucche e centrare il bersaglio.

Con il tempo sono passato al liceo, il mio interesse per il trombone era più effimero e non avevo preso seriamente l'idea di suonare un altro strumento. Invece, mi sono unito al coro. Per quanto mi riguardava, era solo una A da guadagnare in modo facile. Quello di cui non avevo tenuto conto era il maestro del coro. Era un tiranno completo di primo ordine e comandò la sua classe in questo modo. Ma stranamente, in qualche modo ho trovato questa un'ispirazione, mi sono trovato a tentare di vivere cercando di realizzare le sue aspettative irrealistiche di perfezione. Nel mio secondo anno, mi ha chiesto di fare un audizione per il coro maschile, e l' ho fatta. Mi hanno dato la parte di Gallo in Annie. L'anno successivo, ancora una volta feci un provino e mi diedero la parte del di Noè in Two by Two Nel mio ultimo anno, ho recitato la parte di Frederic in "The Pirates of Penzance" di Gilbert and Sullivan.
image

In quel periodo avevo speso così tanto tempo per la musica e il teatro che i miei voti era scivolati molto lontano da dove avrebbero dovuto essere per entrare all' Air Force Academy, il primo passo per il mio progetto di diventare un astronauta. Pertanto, decisi che la musica doveva essere la mia nuova strada e cercammo un insegnante di canto. Lei mi ha aiutato a capire che anche se non sapevo esattamente che tipo di musica alla fine avrebbe fatto parte di me, che fosse stata musica o teatro d'opera o anche jazz o pop, dovevo avere una formazione classica. Lei mi ha preparato per un'audizione per il Conservatorio di Oberlin, e per fortuna ci ha azzeccato. Ho iniziato lì come una matricola nel 1991.

E' stato durante il mio secondo anno al Conservatorio che ho trovato la musica che ha modificato il percorso della mia vita più di una volta nel corso dei tredici anni, quando il mio compagno di stanza mise su una registrazione di Puccini, La Bohème. Non l'avevo mai sentita prima, e l'interpretazione di Pavarotti di "Che gelida manina" è stata stupefacente. Voglio dire, ero letteralmente stordito in silenzio, cosa che non accade molto spesso con me. E 'stato a quel punto che ho deciso che l'opera doveva essere la mia carriera. Niente di più, niente di meno. Ed è stato un momento fondamentale che mi ha ispirato a praticare l'aria d'opera fino a quando sono stato abbastanza convinto per andare alla mia insegnante di canto e dire: 'Questo è ciò che voglio fare. Voglio essere un cantante d'opera e voglio cantare La Bohème'.

Il suo volto era stretto in una smorfia e gli angoli della bocca rivolti verso il basso in segno di disapprovazione o forse di fastidio, ma la sua risposta è stata veramente più di perplessità che
di fastidio. Non credo che lui fosse abituato a studenti del secondo anno,che a diciannove anni sapessero già chiaramente ciò che volevano realizzare.

Dopo una lunga pausa di riflessione, ha cominciato a spiegarmi che l'opera era un risultato possibile alla fine di una formazione classica, e non un punto da cui partire. La mia espressione è rimasta inalterata, e penso di aver dimostrato una sicurezza interiore che lo ha reso curioso.

"Bene dimostramelo"

E io l'ho fatto.

Come mi ricordo che dopo aver finito, lui è rimasto un minuto intero a pensare. Scosse la testa da un lato all'altro, come per dire "no". Ma poi gli sfuggì una risatina.

"Bene", disse, "è chiaro che questo è ciò che desideri, ed è chiaro che hai le capacità, ma ho ancora voglia di concentrarmi sul nostro repertorio di canzoni per la classe di studio. Forse una volta al mese si può trovare il tempo per lavorare su arie d'opera". Solo se è qualcosa che vuoi veramente, qualcosa che tu sei nato per fare, può darti la fiducia - alcuni direbbero arroganza - che ho trovato quel giorno. E così è stato.

A partire dal mio anno junior, il tornare a casa di papà una volta al mese si trasformò in una volta a settimana e io in quel periodo mi stavo esibendo in produzioni operistiche e programmi estivi d'opera come il Festival Opera Utah e Wolf Trap. Entro la fine del mio ultimo anno, ho imparato e/o ho eseguito quindici ruoli principali. Sono andato all'Oberlin Conservatory per il quinto anno per consolidare davvero la mia formazione e poi ho conseguito un Master in Teatro.

Nei successivi dieci anni, nella mia carriera ho eseguito quarantacinque diverse parti musicali e operistiche, da Edgardo in Lucia di Lammermoor fino ai ruoli principali di Werther e Mitridate, in Nord America, Sud America, Australia ed Europa.

All'inizio della mia carriera di cantante, sono stato accusato di essere un paranoico. A Pittsburgh, durante il mio apprendistato con l'Opera di Pittsburgh, il mio maestro/mentore argentino diceva, "Non è colpa tua, David, sei un anglo-sassone. Lei vive qui " - indicando la sua testa - "ma l'opera è qui" - indicando il suo cuore che batteva forte. "Tu sei quello che sei. Non puoi farne a meno. "La critica è stata senza dubbio giusta. C'è sempre stato un aspetto molto grave del mio carattere, ho sempre sentito un grande senso di responsabilità verso la mia musica.

Tuttavia, questo commento mi rese più determinato a impegnarsi col cuore e con la testa. Sono sempre stato molto fortunato in quanto, grazie alla mia formazione iniziale, non ho mai dovuto preoccuparmi della tecnica mentre canto. Per me, la voce non è una cosa mistica che alcuni insegnanti vorrebbero cucirti addosso. Io istintivamente so cosa la mia voce sta facendo in ogni momento, e a questo livello mi sento libero di integrare altre cose, come ad esempio coinvolgere i miei sentimenti.

Questo è più facile a dirsi che a farsi, però. Ho trascorso la maggior parte della mia carriera operistica cercando di trovare un modo per entrare in contatto con le mie emozioni. La prima volta che mi hanno davvero investito è stato quando ho eseguito Tony in West Side Story di Leonard Bernstein al Teatro alla Scala di Milano. Era il mio primo ruolo ad un teatro musicale dai tempi del liceo, e mi ha ricordato perché amo così tanto musical. C'è più di un equilibrio tra il dramma e la voce, a differenza dell'Opera, dove in genere viene alla voce viene data preferenza assoluta. Questa esperienza ha rimodellato il modo in cui pensavo di cantare e le diverse modalità che la voce lirica può utilizzare per toccare il cuore delle persone. Per la prima volta dai tempi del liceo, ho sentito la musica, piuttosto che pensarla.

Dopo di che, ho cominciato a pensare che forse era possibile che l'opera fosse stata gravemente limitata da centinaia di anni di tradizione vocale, e che forse aveva bisogno di una dose supplementare ,sotto forma di più elevati livelli di azione, dramma e coinvolgimento emotivo. Così ho cominciato a cercare di prendere quello che avevo imparato da West Side Story e applicarlo al miei ruoli d'opera. (Come si può dire per localizzare le emozioni?) Poco dopo, ho avuto la meravigliosa opportunità di un provino per Baz Luhrmann, e questo è diventato uno dei miei momenti più alti nella mia carriera musicale, quando finalmente ho realizzato il mio sogno di eseguire il ruolo di Rodolfo nella sua produzione de La Bohème, che debuttò a Broadway nel dicembre 2003.

Sin dalle prime prove fu chiaro che eravamo,tutti della stessa idea: l'opera potrebbe essere molto di più di uno spettacolo strappalacrime ,standard, in cui è sufficiente la musica per smuovere il pubblico. Volevamo fare un passo ulteriore,enorme e strappare il cuore fuori, gettarlo a terra e saltare su di esso (metaforicamente naturalmente). Abbiamo provato a farlo,senza cantare per quasi due settimane. Lo abbiamo fatto traducendo un dramma dalla versione originale del libretto italiano nella nostra lingua - inglese per la maggior parte di noi e russo per il soprano nel cast - e poi abbiamo riscritto il fraseggio arcaico per dare un senso più moderno che sembrasse più naturale. Il risultato fu una profonda connessione con le parole e una maggiore comprensione di come e perché la musica di Puccini è strettamente connessa a quelle parole, e che ha avuto un effetto profondo sul pubblico. Da quel giorno che sono tornato all'opera, riesco a cogliere l'approccio per ogni ruolo.

Ho molto di cui essere grato per quanto riguarda la produzione de La Bohème. E 'grazie a tale opera che nella mia vita adesso c'è qualcuno di molto speciale. Lei studiava per il ruolo di Mimi. Durante una prova della scena in cui Mimì e Rodolfo si incontrano, i nostri occhi si sono chiusi ed è successo qualcosa di magico. Non riesco a trovare le parole per spiegare quello che è effettivamente accaduto, basti dire che sapevo che la mia vita era cambiata per sempre.

Dopo aver finito La Bohème, piuttosto inaspettatamente, sono tornato all'opera tradizionale, che mi ha portato ad essere a Parigi, proprio nel momento giusto per il provino per Il Divo. Fortunatamente, la mia "Mimi" ha avuto il tempo di venire a Parigi con me e di stare con me per un paio di settimane. Abbiamo visitato Montmartre e Notre Dame, la Tour Eiffel e il Louvre, ma abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo nel Quartier Latin, dove La Bohème ha effettivamente avuto luogo, fingendo di vivere come Mimi e Rodolfo. Fortunatamente per noi, lei non aveva la tubercolosi, per cui non ci siamo dovuti preoccupare di un finale tragico.

In questi giorni lei viaggiò con me quando fu possibile, ed è stato meraviglioso perché la vita è molto più felice e più semplice quando siamo insieme.

image


Sono stato l'ultimo ad unirmi a Il Divo. Come ho detto, mi è capitato di trovarmi a Parigi, lavorando presso l'Opera Bastille, quando ho ricevuto una telefonata dal vicedirettore della ... aspettando per ... già, avete indovinato ... La Bohème. Lei mi ha spiegato che una casa discografica era alla ricerca di cantanti lirici che erano interessati a non cantare solo l'opera. In quel momento, ero così concentrato all'idea di utilizzare la voce classica per raggiungere le persone in modi nuovi e interessanti che ho dovuto provare almeno per questo.

Sono andato a fare il provino pronto a cantare un'aria dall'opera Werther e "Summertime" da "Porgy and Bess". Ho pensato che questa fosse abbastanza insolita e originale, dato che era la musica, il teatro e la canzone che è tradizionalmente cantata da donne. Mentre ero seduto lì, un altro ragazzo si presentò e si sedette accanto a me. Era Sébastien. A quel punto, sono stato convocato nella stanza d'audizione. Ho cantato i miei pezzi e mi hanno fatto alcune domande su quello che pensavo sulla musica originale e simili, e poi hanno detto che si sarebbero messi in contatto. Quando sono tornato fuori, Seb mi guardava con degli occhi così stupiti.
image


"Credo di essere nel posto sbagliato", ha detto, con un accento francese molto più marcato di quello che ha ora.

"Che vuoi dire?" Ho chiesto.

"Non riesco a cantare come fate voi".

Gli ho detto che doveva andare ed essere se stesso e perché non sapevo più di quanto non sapesse lui cosa stessero cercando. Entrò e suonò e cantò la canzone "Caruso" e in quel momento ho pensato di essere venuto per l'audizione sbagliata.

Dopo è arrivata la chiamata, il che significava una serie di viaggi in Eurostar per Londra, per lo studio del produttore dove stavamo andando per lavorare con lui. È lì che ho incontrato Carlos e Urs e ho trovato anche Séb che aspettava lì . Abbiamo iniziato a lavorare sulle tracce di "Feelings" e "A Moment Like This". La casa discografica ha deciso che avevamo il giusto mix di voci e temperamenti per il lavoro e ci hanno assegnato il compito di creare un record di cui tutti avremmo potuto essere fieri.

E' stato allora che mi hanno spiegato chi c'era veramente alla base del progetto, il Signor Simon Cowell. Ho scoperto che ero l'unico del gruppo che aveva sentito parlare di Simon. A quanto pare, né Pop Idol ne la versione americana fossero mai andate in onda in Francia, Spagna o Svizzera. Dal momento che non faceva alcuna differenza a loro che l'uomo che tutti amavano o odiare sera alla base del nostro progetto. Ho deciso che non dava fastidio nemmeno a me. E come si è scoperto, avevamo tutti ragione a non preoccuparci.
image


Simon non è pazzo. Lui è consapevole del fatto che la gente si sintonizzi per vedere qualcosa di particolare, così li dà esattamente quello che vogliono, e credo che gioisca anche nel farsi odiare dalle persone. In realtà, però, lui è un bravo ragazzo, è molto terra-terra(umile). Non ci ha mai fatto sentire come se fosse lui il capo, non ha mai avuto un atteggiamento da "farai ciò che dico". Ci ha fatto sempre sentire come se eravamo tutti parte di un team di creativi che lavorano per gli stessi obiettivi. Parla sempre in modo che i suoi pensieri siano chiari e concisi, e per lui è tutto bianco o nero. Egli odia assolutamente il resto (le sfumature). Non c'è niente in mezzo. Non posso avere altro che rispetto per lui.

Quello che ho capito subito è che questo progetto non sarebbe stato quello che ho pensato . Vedete, nel mondo dell'opera, quando hai effettuato una registrazione di uno spettacolo o di alcune arie o di qualsiasi altra cosa,dopo forse vi aspettereste alcuni giorni per provare e poi un paio di giorni di registrazione per ottenere tutte le parti giuste che vengono richieste, dopo che si è fatto questo, si passa ad altro. Mi aspettavo la stessa cosa, ma non avrebbe potuto essere più sbagliata.

In effetti, mi è stato chiesto da Simon di cancellare tutti i miei impegni con l'opera a tempo indeterminato, che a quel tempo significava circa un valore di quattro anni 'di contratti in tutto il mondo, compreso il mio debutto al Metropolitan Opera. E 'stata davvero una decisione dura lasciare tutta la mia carriera alle spalle. La musica che Il Divo cantava doveva avere il giusto equilibrio di opera pop, ci è stato detto, e questo non sarebbe accaduto durante la notte, Simon amava il suono della voce di Andrea Bocelli e la potenza combinata delle voci dei Tre Tenori , ma lui chiarì che odiava i repertori musicali nei quali si esibivano. Pertanto, abbiamo dovuto trovare la nostra strada usando solo materiale pop.

Mi ricordo che ci furono parecchie volte durante "l'esperimento" in cui ho pensato: “Ho davvero rinunciato alla mia carriera per quest'opera?” Abbiamo tentato canzoni in inglese, spagnolo e italiano, per vedere quale linguaggio si sarebbe adattato meglio, ma solo con il risultato di un moderato successo. Poi ci è stato presentato il successo di Toni Braxton "Unbreak My Heart ". Eravamo molto curiosi di vedere come sarebbe stata la canzone di una donna cantata da quattro uomini. In un primo momento, abbiamo provato a cantarla in inglese, ma suonava troppo femminile, poi abbiamo provato in spagnolo e tutto in qualche modo risultava perfetto. Quando abbiamo ascoltato il mix di "Regres a Mi", abbiamo sentito tutti un brivido lungo la schina, e sapevamo in quel momento di aver trovato il suono de Il Divo.
image


Pensavamo tutti che questo nuovo approccio avrebbe realmente funzionato e siamo tornati su alcuni dei brani precedenti e li abbiamo rifatti in questo stile nuovo. Quando ci hanno fatto ascoltare l'album finito ho pensato: "Sì! Questo potrebbe essere davvero qualcosa di speciale! "

Se sono onesto (e spero di non sembrare arrogante quando dico questo), sento che sono sempre stato io l'ottimista del gruppo, e se sono davvero onesto, allora devo dire che non sono realmente sorpreso del successo che abbiamo avuto. Questo non vuol dire che è stato facile. Non è mai stato facile. Non un solo passo è mai stato affrontato senza un qualche tipo di ostacolo o di dramma, soprattutto all'inizio, quando abbiamo provato a mettere il nostro primo album insieme. Ma dopo l'idea rivoluzionaria di registrare "Unbreak My Heart" in spagnolo, sapevo che avevamo trovato quello che posso solo descrivere come "lui (ciò che è, come dire che avevano trovato l'essenza della loro musica)". Ed è che qualcosa che non può davvero essere definito. E ' l'elemento di magia che rende qualcosa davvero speciale. Sapevo che a quel punto se continuavamo a lavorare duro per trovare"l'essenza" di ogni canzone, in ogni performance, ogni singolo momento, avremmo colpito il mondo del pop con una mazza.

Più tardi, quando abbiamo cominciato a cantare "Regresa a Mi" negli spettacoli televisivi, i loro quadri di ascolto ogni volta si alzavano , e talvolta anche si inceppavano. Ho pensato: "Sai, questa canzone potrebbe davvero andare alla numero uno". Quando poi è realmente successo, però, era ancora un fenomenale shock per tutti noi perché, anche se tutti avevano grandi speranze, non si può mai essere certi che ciò accadrà. Nonostante lo shock, però, io ridevo di me stesso e pensavo, "Lo sapevo, lo sapevo!"
image

E' difficile mettere Il Divo in una categoria di musica perché non c'è la casella pre-esistente dove collocarci. Siamo stati descritti come "opera pop", ma penso che "pop opera" sarebbe una descrizione più corretta di ciò che facciamo.

Durante la pubblicità fuori onda, non abbiamo mai detto a nessuno che eravamo cantanti lirici. Abbiamo a malapena detto che cantavamo in uno stile operistico, ma il nostro materiale era ed è evidentemente pop. Ma come l'opera è stato il mio primo amore, in termini di canto, ho sempre sperato che ci sarebbe gente che ci aveva sentito che si sarebbe spinta a fare una svolta e andare ad un'opera e ciò è quello che è esattamente successo.

Come era prevedibile, c'è stato qualche stridore di denti dalla critica, ma credo che aveva meno a che fare con la nostra musica e più a che fare con il fatto che nessuno sapeva come ci saremmo esibiti. La nostra musica non può essere riesaminata come pop o Opera, così è stato semplicemente etichettato come "formaggio (una via di mezzo, qualcosa di insensato)". Ma il nostro repertorio mette insieme un sacco di stili diversi di musica e ci sono state chiaramente molte persone là fuori ,che sono abbastanza di larghe vedute per apprezzarci.

L'ho pensata in questo modo: nessuno aveva mai fatto il tipo di musica che stavamo facendo, e la tecnica che abbiamo utilizzato era quella che combinata tutti e quattro i membri del gruppo avrebbero potuto utilizzare e condividere durante una canzone,cantando una canzone; a cominciare dal fatto che è troppo delicata per essere ascoltata in un ambiente acustico dell'opera e si conclude con un' impennata di cori e finali con un vero stile operistico. In questo modo, siamo riusciti a raggiungere milioni di persone con la musica che aveva al suo interno elementi che ricordano la musica classica.

image
Sapevamo tutti fin dall'inizio che alcuni nel mondo dell'opera non volevano che la loro arte venisse disturbata e che per loro sarebbe stato come rastrellare la “Mona Lisa” e vestirla in una minigonna. Pertanto, non abbiamo mai osato toccare il repertorio operistico. Il nostro obiettivo era di creare qualcosa di completamente nuovo ed emozionante, e se siamo riusciti ad attirare le persone, beh, tutti abbiamo convenuto che saremmo stati più che felice di questo.

Abbiamo voluto rendere il nostro genere di musica, popolare in tutto il mondo, credo che abbiamo voluto toccare la gente di ogni razza e colore. Abbiamo soprattutto voluto cantare il nostro cuore per le persone che volevano un aumento ulteriore di romanticismo nella loro vita. Eravamo così concentrati e preoccupati perchè, questo è tutto ciò che è la musica: supera tutte le barriere, toccando i cuori della gente, li trasporta in un altro luogo, solo attraverso il potere della voce umana.

image


Fin dall'inizio, Il Divo è stato - e rimane - una democrazia. Non c'è cantante principale nel nostro gruppo. Condividiamo tutti i cavi e lavoriamo in armonia l'uno con l'altro - e questo è cool.

Io descrivo me stesso come un bambino intermediario, senza dubbio perché, intermediario. Mi ricordo sempre la sensazione di quando ero piccolo di crescere con la mia famiglia, e la stessa cosa vale per Il Divo, soprattutto all'inizio.

Sono stato definito l'intermediario quando si trattava di superare le barriere linguistiche. Come avevamo deciso tutti che l'inglese sarebbe stata la nostra lingua principale di comunicazione (fortunatamente per me), ciò significava che tutto ciò che veniva detto era interpretato - o frainteso - in quattro modi diversi (sfortunatamente per me, poiché io ero quello che doveva riordinare le frasi svasate per un errore di sintassi).

La maggior parte delle nostre difficoltà iniziali erano quelle di traduzione,abbiamo lavorato alla cosa, gli equivoci c'erano, molto spesso capivamo che in realtà stavamo dicendo tutti la stessa cosa.

In generale, direi che appaio molto meno sensibile di ciò che sono. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che la mia mentalità di intermediario mi fa sentire di dover essere sempre l'ancora, il che significa che quando tutti gli altri sono sempre agitati, cerco di far migliorare le cose (anche se, in verità, ci sono anche elementi drammatici che regnano in me). Tutti i ragazzi de Il Divo hanno un temperamento molto forte che può divampare senza un momento di preavviso. Non ho mai creduto al vecchio cliché, circa l'esplosivo temperamento latino, ma so che possono essere altrettanto volatile come si dice. Carlos e Sébastien entrambi cercano di dare le loro personalità, e ho anche imparato quanto a volte siano esasperanti per loro le mie tendenze dal PC da americano.

Gli americani, a nostro discapito, possiamo sembrare molto impersonali, molto insensibili, quando stiamo comunicando con gli altri. Questo di solito proviene da un desiderio di essere concisi, di voler essere trasparenti, ma quando noi non ci impegniamo emotivamente con le persone o esprimiamo i nostri sentimenti, questo può essere scambiato per una sorta di superbia. Quando questo è il caso, siamo in grado di suscitare reazioni emotive in altre persone.

Siamo caduti in un rapporto di "Ti amo, ti odio, ti ammazzo di sicuro". E anche se a volte siamo stati così arrabbiati l'uno con l'altro tanto da volerci sputare addosso, abbiamo anche scoperto di poter essere onesti gli uni con gli altri e che le nostre divergenze non sono mai state terminali. Ogni volta che c'è un po’ di tensione, essendo intermediario faccio l'esatto contrario di ciò che fanno tutti gli altri, al fine di controbilanciare le cose. Quando abbiamo avuto un paio di giorni di massima in tour, per esempio, e tutti sono stanchi e cominciano a spaccare il capello, vado in modalità clown per cercare di alleggerire le cose. Ma se gli altri ragazzi sono in vena di pagliacciate, vado tranquillo e introverso. E' sempre una brutta cosa avere un clown di troppo.

Fortunatamente, ognuno di noi ha un ottimo senso dell'umorismo e tutti noi possiamo fare la parte del matto, a volte. Sébastien e io abbiamo un senso molto ... un po '... non-a-tutto simile dell'umorismo, Carlos mi fa ridere a crepapelle; l'umorismo di Urs si concilia perfettamente con le proprietà svizzere. Quando fa uno scherzo, la tempistica è così precisa, così perfetto, che è assolutamente esilarante. È come uno di quegli orologi che ha un cucù che fa pop fuori proprio nel momento del divertimento.

Devo dire che dopo aver iniziato a passare il mio tempo con i ragazzi de Il Divo e usando lingue così diverse per comunicare, la mia grammatica è sicuramente diventato molto interessante. Carlos e Sébastien talvolta fanno confusione nell'esprimersi , e anche se Urs ha di solito una migliore comprensione della grammatica di una persona madre-lingua inglese , abbiamo preso l'abitudine di usare una specie di stenografia - la Divospeak. E 'più facile che correggerli sempre . Mi sento particolarmente male per Carlos, lui è così schiacciato tra le diverse lingue che a volte, momentaneamente, in certe occasioni si dimentica perfino come si parla in Spagnolo.

Perlomeno, però, questi tipi di problemi di lingua ci costringono a spiegarci le cose a vicenda e a continuare a farlo fino a quando tutto non è chiaro. Abbiamo imparato che molti problemi possono essere risolti se si ammette che la comunicazione non serve a ottenere punti e risultati strepitosi , così dopo la persona ha un punto in più che vuoi anche tu. Questa lezione mi è servita molto, e ho cominciato a capire che ogni cosa che una persona dice e quello che qualcun'altro sente possono essere due cose diverse e che questa cosa è spesso influenzata dal fatto che guardiamo la vita attraverso lenti colorate diverse. Così a volte la pazienza supplementare è necessaria.

Ora posso pormi con ognuno dei ragazzi in modo diverso. Non c'è uno di loro, che non mi piace come persona o che non considererei l'idea di essere amici di se fossimo seduti insieme in un bar. E' molto interessante la nostra dinamica di lavoro. Metti tre di noi in una stanza, in una qualsiasi combinazione, ed è tutto facile. Aggiungendo la quarta persona ai tre si crea un'altalena in squilibrio che, anche se pur sempre non accade, può portare al conflitto. Ultimamente però le cose sono andate molto meglio. Una volta che abbiamo iniziato il tour, quando tutto lo stress accumulato per cercare di trovare il nostro sound e far girare le cose per il meglio, era passato, tutte le difficoltà hanno cominciato ad appianarsi. Abbiamo una stretta relazione e ora stiamo insieme tutto il tempo.

image


Fare il nostro primo album de Il Divo e il video ha richiesto tutta la professionalità che potevamo trovare. Non avevamo tempo per riuscire a conoscerci davvero bene e abituarci ai rispettivi stili, e ciò è risultata essere una vera sfida. Siamo andati allo studio,ci siamo stretti la mano e abbiamo detto: "Va bene, andiamo avanti con quest'opera. E' ora di darsi da fare e cantare con quello che abbiamo nel cuore". Abbiamo effettivamente registrato circa quarantacinque brani di cui solo dodici sono finiti sul primo album.

La registrazione dell'album - e di quelli che seguirono – è stata divertente come abbiamo sempre cercato di fare. Ognuno di noi ha un''idea diversa su ciò che rende bella una canzone o un album buono, quindi il più delle volte non ci guardiamo negli occhi quando iniziamo a lavorare su una canzone. Per fortuna, però, abbiamo un reciproco rispetto l'uno per l'altro e così che ognuno di noi contribuisce a una canzone, anche se non lo ammettiamo nell'ardore del momento. Si può dissentire, si può anche lottare su di essa e ci vogliono “schiaffi” e poi rialzare la testa, ma la cosa che dobbiamo tenere a mente è che tutti noi vogliamo la stessa cosa: un album incredibile.

Ciò che siamo arrivati a capire è che la nostra forza combinata supera tutto quello che possiamo fare da soli, e che quando noi quattro ci riuniamo come un fronte unito, il risultato può essere impressionante. Si tratta di conoscere la regola più importante, fondamentale, è questo che serve per lavorare, qualunque sia il problema. E 'solo quando si dimentica questo punto fondamentale che diventano quattro le persone che vogliono quattro esiti diversi e nulla viene fatto.

Tali occasioni sono piuttosto rare, però. Si dice spesso che per un gruppo di cantanti uomini ci comportiamo insolitamente bene, e penso che sia cool. Se abbiamo perso un colloquio o un volo o siamo in ritardo per qualsiasi cosa, è sempre stato a causa di circostanze al di fuori del nostro controllo, e non abbiamo certamente mai dato buca alla prenotazione di una camera d'albergo.

Una delle cose più incredibili per noi è stata la velocità con la quale gli amanti della musica hanno accettato cantanti lirici che non cantano lirica. Avevamo appena colpito il mercato con il nostro primo album, quando ci hanno detto che eravamo i numeri uno in un certo numero di paesi. Per Robbie Williams è stato molto difficile apprendere che lo avevamo buttato giù dal podio del numero uno in classifica. Quella è stata una settimana straordinaria per noi.
image

Appena due giorni dopo che che ci avevano detto che eravamo i numeri uno, stavamo camminando sul tappeto rosso alla prima del film Bridget Jones: The Edge of Reason, quando Robbie si avvicinò a noi e disse: "Voi siete i bastardi che mi ha buttato giù dalle classifiche!" Abbiamo pensato che stesse per iniziare una lite lì e subito, ma lui rideva e si è congratulato con noi e abbiamo fatto una foto insieme.

image


Trovo sempre difficile rispondere quando mi viene chiesto qual'è stato il momento "eureka" della mia vita perché ce ne sono stati tanti. Una era la prima volta che ho eseguito il ruolo di primo piano Gounod's opera di Romeo e Giulietta. Romeo è uno dei miei ruoli preferiti di tutti i tempi, sia da un punto di vista vocale che drammatico, ed ero entusiasta del fatto che la mia famiglia poteva essere lì a vederlo. Questa performance è stata a Pittsburgh, dopo aver terminato proprio lì il mio apprendistato e mi hanno dato il ruolo come un regalo di laurea. E 'stato molto speciale.

Un'altra occasione molto speciale è stata quando la mia famiglia ha partecipato a una performance di La Bohème a Broadway. Ancora un altro, un momento che appartiene alla storia de Il Divo questa volta, è stato quando siamo andati allo show di Oprah per la prima volta per promuovere il nostro primo album e la mia famiglia, tutta piena d'orgoglio, era lì tra il pubblico. Simon Cowell ha partecipato a quello show, lui ci era già stato molte volte prima di noi, ma alla fine ha portato anche noi, dicendo: "Ecco il mio gruppo, Il Divo, che sto introducendo in America per la prima volta", e abbiamo cantato "Regresa A Mi".

Oprah ha un aftershow (dopo spettacolo) che esce su una rete diversa e ha un formato domanda e risposta, così da poter parlare al pubblico. Quando questo spettacolo è andato in onda che, diverse persone in studio, gridarono: "Dov'è Il Divo? Vogliamo rivederli!" Così è stato. Ci eravamo già rivestiti quando ci è arrivato un messaggio e ci hanno detto: "Ragazzi, rivestirsi. Vi vogliono rivedere”. E' stato poco prima della festa della mamma, così siamo tornati indietro e abbiamo cantato "Mama", e, come la mia mamma era proprio lì tra il pubblico, ho dovuto mettere bene a fuoco la vista ed è stato proprio difficile non emozionarsi. C'è stato un momento speciale freeze-frame (un momento da brivido) per me.

Fare il nostro primo video, essere invitati allo show di Oprah due volte, andare verso il Giappone e fare il nostro primo debutto sullo stesso palco in cui i Beatles avevano fatto il loro - tutte queste cose ci hanno colpito, onda dopo onda. Mi davo pizzicotti per capire se era la realtà e alla fine sono diventato nero e blu. Cantare ai Mondiali di Calcio è stato fantastico. Ci è stato detto che avevamo un pubblico di oltre 700 milioni di persone, ma visto che non potevamo vederli tutti, non ci siamo sentiti molto sopraffatti...altrimenti.

image

Se mi si chiedesse che cosa mi piace di più di far parte de Il Divo, dovrei dire "Quanto tempo ho?" Sono imbarazzo della scelta. Sempre in viaggio verso terre straniere ed essere in grado di provare nuove culture è meraviglioso, avendo la possibilità di portare la mia voce e la mia musica a milioni di persone in tutto il mondo, vivendo la vita di una rock star - è impossibile scegliere tra queste cose. Ci sono state tante luci (momenti bellissimi). Ci sono anche dei sacrifici, però. Gli orari sono estenuanti. Il jet-lag non finisce mai. A volte mi sveglio non sapendo dove sono, quale città siamo. Ma la cosa più difficile di tutte è che il tempo per la mia ragazza è così molto limitato, e il tempo per la famiglia e gli amici è quasi inesistente.

Ma per quei momenti fare dei sacrifici vale la pena. Nel 2006, ero davvero impaziente per il nostro primo tour mondiale. Noi siamo tagliati per suonare e cantare dal vivo ed è ciò che amiamo fare, quello che eravamo abituati a fare nella nostra carriera solista, ed è stata l'unica cosa che avevamo davvero perso durante questi ultimi due anni fenomenali con Il Divo.

Ognuno di noi cerca sempre di dare il meglio per lavorare a pieno regime e dare il 100 per cento in ogni momento, e sapevo che il tour dal vivo non fa eccezione, nonostante fossimo esausti eravamo intenzionati ad arrivare al termine di questo. E così è stato. Abbiamo sperato che la gente che stava anche in piedi per guardarci considerasse quelle due ore come ben spese – e che potessero farci sapere come si erano davvero sentiti.

image


Gli intervistatori mi chiedono sempre se ho un luogo preferito o una località che mi piace più delle altre, ma la verità è che non ce l'ho. Apparentemente lo spettacolo fatto presso il Teatro Greco di Los Angeles è stata un'esperienza interessante, ma solo in quanto stavamo mettendo insieme il nostro primo DVD dal vivo (questo è anche il motivo principale per cui la platea doveva essere grande). In generale, io sono del parere che tutte le prestazioni dovrebbero essere “trattate” allo stesso modo, non importa quali sono le circostanze e la presenza delle telecamere di certo non dovrebbe cambiare il modo di cantare o eseguire un pezzo, e io cerco di mantenere lo stesso livello elevato di prestazione ovunque andiamo.

Un'altra domanda che spesso le persone mi fanno è: "Quando si canta, si canta per una persona in particolare, o semplicemente scegliete una faccia tra il pubblico?" La risposta - forse purtroppo - è "no" su entrambi i fronti. Quando canto preferisco cantare per un sacco di persone piuttosto che per un qualsiasi individuo.

Per essere onesto, mi piace molto essere quello che io chiamo "un vero e proprio ragazzo dell'alto palco” (a proper high-up stage), perché forma una barriera tra me e il pubblico. E una delle ragioni per cui mi sono goduto tanto i miei giorni all'opera perchè avevo un carattere giocoso con il quale potevo “ perdermi” e un'orchestra giù nella fossa che aggiungeva ancora più distanza tra me e le persone che si esibivano.

Quando sto in piedi accanto agli altri ragazzi de Il Divo, tuttavia, sono solo David. Naturalmente c'è l'orchestra - o una band - e siamo in giacca e cravatta, che sono una sorta di costume, ma sono ancora solo David. Le persone non sono in cerca di un personaggio, sono alla ricerca di me. Pensano di conoscermi, ma non è così. Sanno qual'è la mia voce, mi conoscono attraverso le interviste e i video de Il Divo, ma non sanno niente di reale su di me. Mi piace perché significa che riesco a tenere un pezzo di me stesso, solo per me.

La vita è piena di contraddizioni pazze. Per esempio, non ho mai sofferto di paura da palcoscenico, ma sono certo soffrire di paura dopo-stage. Adoro stare sul palco ed essere un esibizionista, ma quando la gente viene alla porta del camerino dopo uno spettacolo o ci aspettano sul marciapiede, io divento un po 'introverso di nuovo, come quando ero un ragazzino, e non so come comportarmi ocn questa paura. Questa è la paura dopo-stage.

Non vorrei cambiare quello che sto facendo ora per nulla al mondo . Quindi molto di quello che è successo ha superato le nostre speranze e aspettative, e il futuro sembra roseo. Ma dobbiamo ancora rimanere radicati nella musica, nella nostra passione per la musica e per l'esecuzione. Abbiamo avuto una possibilità come nessun altro: la possibilità di portare un nuovo stile di musica in tutto il mondo. Questo tipo di possibilità viene data solo una volta nella vita, e quando ti capita si deve afferrare con entrambe le mani ed essere pronti per godersi il viaggio. Allo stesso tempo, non siamo sovrumani, non siamo neanche solo manichini vestiti da Armani. Siamo ragazzi normali ,e finché saremo in grado di continuare a reinventare noi stessi e continuare a godere di ciò che la vita ci dà avremo un futuro brillante.

image


I nostri viaggi in giro per il mondo ci hanno portato a contatto con tante culture diverse. Ogni volta che andiamo in Giappone, ho rimango affascinato. Ho una vera affinità per la cultura giapponese. Anche nel lontano quarto anno, quando la nostra classe stava studiando le culture del mondo, mi ricordo l'unità del Giappone che per me si è distinta dalle altre, e ho sempre progettato di fare un viaggio là. Da quanto ho capito, è un mercato molto difficile da penetrare, quindi è un vero onore per noi poterci esibire in questo paese. Ma ci hanno veramente “addottati” e amano la nostra musica.
image


Il nostro primo viaggio promozionale in Giappone è stato molto divertente perché, come ho detto, abbiamo fatto uno spettacolo insieme sul palcoscenico dove i Beatles hanno debuttato negli anni Sessanta. Ma è stato il nostro ritorno, quasi un anno dopo, per il nostro live show che ha dimostrato oltre ogni ombra di dubbio che la nostra musica non ha barriere di cultura o di lingua.

Presso la sala arrivi dell'aeroporto di Tokyo Narita Airport siamo stati accolti da migliaia di fan e diverse troupe televisive. Siamo rimasti sbalorditi. I flash provenivano da ogni direzione, i fan urlavano ci tendevano con le mani vari gadget de l Divo comprati e fatti in casa, cappellini, poster e T-shirt erano ovunque. Ben più di una trentina di poliziotti e di agenti della sicurezza aeroportuale hanno dovuto accompagnarci attraverso il terminale o si sarebbe creato un pandemonio. Se non avevamo voglia di essere rock star, prima, volevamo certo esserlo dopo!

I nostri ammiratori ci ricordano come la parola "fan" deriva da "fanatico" - e noi li amiamo per questo. Inizialmente, credevamo che le fan de Il Divo sarebbero di un certo tipo: casalinghe. Quando però abbiamo cominciato a girare il mondo con la nostra musica, però, abbiamo visto che i nostri fan erano di tipo diversi. La loro età varia tra i 13 e gli 85 anni, e certamente non sono tutte donne. Diamo il benvenuto a tutti. Senza i nostri fan, non avremmo una ragione per fare musica. Abbiamo creato un sito per loro, per comunicare e loro hanno creato comunità di persone che hanno noi come filo conduttore comune. Questa è una bellissima cosa per noi . Dato che viviamo in un mondo dove c'è così tanta sofferenza è bello essere al centro di una comunità che è così toccante e ha tanta buona volontà.

Tre anni fa, mentre avevamo una sessione di brainstorming (è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema) in merito al contenuto del nostro sito web, ci è venuta l'idea di fare video. Nessuno aveva idea di come fare questo, così mi sono offerto volontario per iniziare a provare a fare alcuni filmati insieme per poi utilizzarli qualora fosse stato possibile.

Ho iniziato con la mia webcam iSight collegata al mio computer. Volevo portare il mio portatile in giro con me e spingerlo in faccia i ragazzi. In un primo momento non ne avevano idea, e mi stavo divertendo imparando molto sugli iMovie e il processo di realizzazione dei film. Ma portare in giro il computer è diventato noioso e dopo il primo video che è stato fatto durante il nostro viaggio in giro per l'Europa per promuovere il Cd , che ho deciso di investire in una bella piccola videocamera portatile, che ha aveva il video digitale. La qualità non era un granchè , ma era molto più facile che il trasportare ogni volta i video sul computer. Con il terzo video, mi sono accorto che avevo una vera passione per la creazione di filmati. Ogni aspetto infatti per me è interessante.
image


I ragazzi hanno iniziato a chiamarmi Cecil B. De Miller, perché faccio tutto, dalle riprese al montaggio di sound design, e così via. La pagina sul nostro sito web che ospita il mio video aveva una richiesta di milioni di persone alla settimana, da fan di tutto il mondo. E 'stata un'ottima risposta a ciò che era cominciato come un passatempo. Sono solo felice che il pubblico apprezza le ore che ho messo a loro disposizione e non le liquidano come cattivo foraggio YouTube.

image


Da allora, quasi ogni giorno, do ancora un pizzicotto a me stesso per edere se questo sta realmente accadendo. Vi è una novità dopo l'altra. Gli altri ragazzi ed io abbiamo condiviso esperienze così tante esperienze incredibili. E' tutto così nuovo per noi, dobbiamo fare tesoro di tutto ciò, e a volte andarci cauti e utilizzare un cuscinetto contro l'eccitazione che proviamo. Se vogliamo veramente far capire come ci sentiamo tutto il tempo, possiamo dire che siamo come dei ragazzini sciocchi.
image
Quando abbiamo cominciato, era solo un esperimento che poteva svanire durante la notte, quindi ogni successo che abbiamo avuto ha confermato che stiamo facendo un buon lavoro, che la musica che abbiamo messo lì fuori è stata accolta bene. Le porte sono aperte per noi, e noi cerchiamo di camminare con umiltà attraverso queste.

Trovo sempre difficile dire qual è la mia canzone preferita de Il Divo. In verità, io in realtà non ho una canzone preferita. Quello che mi piace di ciò che facciamo è la reazione del pubblico. Ogni canzone ha qualcosa di speciale e le persone reagiscono in modi diversi, ed vedendo che succede canzone dopo canzone che mi emoziono e sono spinto a cantare dal vivo. In termini di un vero e proprio brano musicale brillante, però, penso che avrei scelto "Somewhere" da quel genio di Leonard Bernstein. A volte, quando cantiamo quella canzone, penso ai miei genitori e a come hanno cresciuto me e le mie sorelle lasciando San Diego per il Colorado accompagnati solo dalla loro fede - la fede di credere che da qualche parte c'era un posto per noi - e la forza di andare avanti fino a quando ce l'abbiamo fatta. E quando ciò accade, trovo la forza per continuare a fare ciò che deve essere fatto per mantenere viva la musica. E, se questo non prova che io sono un americano che ha imparato a impegnarsi con i suoi sentimenti, non so cos'altro posso fare!

image





Tradotto da ELISA (InnamoratadellaMusica)



Edited by StregaPerAmore - 16/5/2011, 22:47
 
Top
0 replies since 6/5/2010, 19:06   82 views
  Share